Così com’è sempre stato è il secondo romanzo della scrittrice americana Claire Lombardo, dopo il successo del suo romanzo d’esordio Mai stati così felici, entrambi pubblicati in Italia dalla casa editrice Bompiani.
«E succede nel modo in cui succedono molti eventi imprevisti; la conseguenza di una decisione assolutamente legittima, una piccola deviazione dalla norma che a posteriori si rivela fin troppo fortuita: un impercettibile cambio di direzione e di colpo tutto precipita, l’universo si avventa sull’Opzione Alternativa scelta di rado, mentre sei di corsa e tendi le braccia come una squilibrata, cercando di arraffare tutto quello che c’è sopra gli scaffali del supermercato […]»
Così com’è sempre stato – Trama
Julia è una donna di mezza età intenta a fare la spesa per preparare un pranzo particolare per il compleanno di suo marito Mark. Ha dovuto fare tappa a un supermercato più lontano da quello del suo quartiere perché le mancava un ingrediente. Ed è così che per puro caso, in mezzo agli scaffali, incrocia un’anziana signora. Nonostante siano vent’anni che non si vedono e nonostante la differenza d’età, Julia ci mette un secondo a riconoscerla: è Helen Russo. Può l’innocente scelta di un supermercato diverso dal solito metterla faccia a faccia con il suo passato?
Sì, perché Julia non ha mai dimenticato Helen e tutto ciò che quella donna ha fatto per lei quando aveva trent’anni, un figlio piccolo, un marito borghese e una vita borghese che la faceva sentire vuota. L’incontro inaspettato al supermercato, però, è solo il preludio di tutto ciò che sta per succedere.
Ben, il suo adorato Ben, il suo primogenito, il bambino pacifico e salvifico che le ha fatto da cuscinetto verso un mondo che le sembrava fin troppo spesso spietato, ha da farle una confessione che non le piacerà affatto. Mentre Mark, il suo Mark, l’unico uomo che l’abbia mai amata per intera, con tutti i suoi infiniti difetti, se ne resta calmo e tranquillo di fianco a lei. E mentre Alma, la sua Alma, la figlia adolescente ribelle che Julia non osa più coccolare, sta per lasciare il nido per il college. Tutte le carte si mescolano ancora una volta e ancora una volta è Helen Russo a fare da mazziere.
Dopo il loro incontro, Julia ha modo di ripensare e rivalutare la sua intera vita: dall’infanzia difficile a causa del rapporto tra i suoi genitori e quello tra lei e sua mamma, da cui Julia non è mai più voluta tornare ma per cui – come una bambina – continua a sperare in un lieto fine, all’incontro con Mark, quando il suo mondo era fatto di avventure alla giornata. Julia ripercorre l’ebrezza dell’amore giovane, quella smania di stare sempre insieme che poi si è trasformata in un matrimonio, in una casa rispettabile in un sobborgo, in un figlio.
Julia scopre che l’inadeguatezza che sentiva nei primi giorni della maternità non l’hai mai abbandonata, neanche ora che i figli sono grandi e indipendenti. Continua a cercare i segni dei bambini che sono stati, continua a muoversi piano e in silenzio per paura di svegliarli. Ma capisce anche che un amore così grande, come quello che prova per loro, non ha eguali. Infine, ancora una volta, torna a chiedersi chi è lei e chi è Mark, quella persona con cui ormai condivide la casa da vent’anni e che alle volte non è niente di più che un semplice coinquilino, mentre altre volte – ricorda – è il suo fedele compagno di vita.
Struttura narrativa e personaggi
La struttura narrativa della storia si articola su più piani temporali: c’è la Julia del presente, donna di mezz’età, sposata e con due figli; c’è la Julia trentenne, quella con un figlio piccolo, un marito e una nuova dimensione di vita creata dal matrimonio e messa in discussione dal primo incontro con Helen Russo. C’è poi la Julia dei primi tempi con Mark, quando ancora non erano sposati. E c’è la Julia prima di Mark, la bambina innamorata di suo padre, convinta della sua famiglia felice, finché il mondo non le è crollato addosso in più momenti.
Julia è una protagonista irresistibile perché imperfetta e quindi umana, vera, credibile. È lei stessa che ci racconta la sua storia, che ce la fa vivere e processare secondo il suo cuore e la sua testa. È una protagonista fallibile, ma che non si risparmia all’errore e per questo coerente. È una donna travolta dai dubbi, sempre in discussione, sempre a chiedersi se potrebbe fare di più, se potrebbe fare meglio. Il suo cammino è un prendere coscienza di ciò che è, nel bene e nel male e di provare a pareggiare i conti, almeno quelli che sono ancora aperti. Che sono, poi, quelli che ha con se stessa, nel continuo tentativo di fare sempre meglio, di esserci ancora di più per chi ama, di esserci nel modo giusto, se un modo giusto esiste.
Tutti gli altri personaggi – Mark, Ben, Alma, Helen Russo e la sua famiglia, Anita – ruotano attorno a lei e la fanno emergere. Le relazioni familiari e interpersonali sono il perno di questo racconto. E ognuno di loro è ben raccontato, caratterizzato a dovere, spesso proprio in contrapposizione al modo di vivere di Julia. È da parte loro che arriveranno consigli inaspettati, abbracci salvifici, litigi distruttivi. Presenze e assenze. Tutto ciò che è famiglia.
Perché leggerlo
Così com’è sempre stato conferma il talento di Claire Lombardo nell’indagare l’animo umano, del farlo con sensibilità, intelligenza, ironia ma anche e soprattutto grande profondità. Ho amato questo libro proprio come Mai stati così felici, ritrovando una scrittrice di talento nello stile e nel legame che riesce a far creare con i suoi personaggi, permettendo al lettore di immergersi completamente nelle loro vite.
Titolo: Così com’è sempre stato
Autore: Claire Lombardo
Traduzione: Maia Notarfranchi
Editore: Bompiani
Anno: 2024
Pagine: 576
Voto: 5/5