Butter è il nuovo romanzo dell’autrice giapponese Asako Yuzuki pubblicato in Italia – in contemporanea con Gran Bretagna e Stati Uniti, dopo essere diventato bestseller in patria – da HarperCollins. La storia si ispira al vero caso di cronaca della truffatrice e serial killer conosciuta come “The Konkatsu Killer”.
«Ci sono periodi in cui si gustano meglio cibi di questo tipo. Per recepire l’affetto di chi ti ha preparato qualcosa, serve energia anche in chi lo mangia. Anche per apprezzare la bontà è necessario un certo distacco.»
Butter – Trama
Butter racconta la storia di Rika, una giornalista di una rivista maschile che per farsi strada nel mondo del lavoro, e non essere considerata al massimo come una segretaria, conduce una vita personale davvero grama: mangia cibi già pronti, lavora fino a ora tarda, dorme poche ore, non si prende mai dei giorni di ferie e non riesce a dedicare tempo alle sue relazioni interpersonali. Ha una pseudo storia (nascosta) con un collega, stacanovista quanto lei; ha una migliore amica Reika che, da quando ha lasciato il lavoro e si è spostata, vede ancora meno e una madre a cui vuole molto bene ma che non riesce ad andare a trovare più di una manciata di volte l’anno.
Da un po’ di tempo, però, Rika ha un pensiero fisso: quello del caso di Manako Kajii, una donna – sua coetanea – finita in carcere (il processo va avanti ormai da anni) con l’accusa di aver ucciso (con la sua cucina) tre amanti. Rika è affascinata dalla figura di questa donna e vorrebbe poterla intervistare. Riesce a ottenere di incontrarla in carcere fingendosi appassionata di cucina e desiderosa di avere una sua ricetta.
È così che comincia un gioco quasi di seduzione tra Rika e Manako: due donne di indole molto diversa, ma accomunate da uno strisciante senso di solitudine. Rika è resta incantata dalla psicologia di Manako e più cerca di capirla più perde se stessa. Ma, seguendo passo dopo passo le ricette e le esperienze di vita che Manako – cuoca gourmet – le consiglia, Rika riesce a confrontarsi con il suo passato, con il divorzio dei suoi, con la morte del padre, con il suo rapporto con Reiko. Ma riesce anche e soprattutto a guardare, in maniera lucida e consapevole, agli standard di bellezza, femminilità, maternità e coniugalità che la società giapponese impone alle donne.
Emblematico il fatto che lei, con il suo fisico snello e asciutto, considerata un principe dalle sue compagne alle scuole superiori, non appena metta su qualche chilo venga denigrata dai colleghi maschi, ma anche dalle altre donne.
L’intervista a Manako, il coinvolgimento della sua migliore amica Reiko, dei suoi colleghi di lavoro e della propria carriera porteranno Rika a riconfigurarsi come donna e come persona. Non solo, le persone accanto a lei che – in qualche misura – apparivano tutte spezzate o mancanti – come lei – di uno o più tasselli che la società impone, riescono miracolosamente a rimettersi in carreggiata.
Il buon cibo diventa un modo per prendersi cura di sé e degli altri. Tornare a cucinare, per Rika, diventa un modo per tornare ad amare, in primis se stessa.
Struttura narrativa e personaggi
Il romanzo non rispecchia la tipica struttura in tre atti, anche se alcuni elementi – come l’incidente scatenante, per esempio – ci sono. Più che altro, ha un terzo atto un po’ sottotono, non c’è un vero e proprio climax, un vero e proprio scontro tra protagonista e antagonista. La risoluzione vede più la chiusura delle sottotrame che non un vero e proprio finale, ma è giusto così. Perché è evidente che la storia personale di Rika non è finita, non è conclusa. Ciò a cui noi abbiamo assistito – grazie alle parole di Asako Yuzuko – è un punto del suo cammino: la sua evoluzione.
Il libro affronta le tematiche attuali della misoginia, dell’ossessione e di quanto possa essere trasgressivo e mal visto il piacere per il buon cibo.
Rika, a ogni ricetta che cucina, sembra cambiare, acquisire consapevolezza, in una personale battaglia contro gli involucri che la società e il suo passato le hanno messo addosso.
Butter è una storia di liberazione. Quella della protagonista e un poco, di riflesso, di quelli che le stanno attorno. È interessante che tutto parta da questi colloqui in carcere con una presunta assassina che riveste, al tempo stesso, il ruolo di mentore e di antagonista.
Perché leggerlo
Butter è un libro interessante, diverso. Lontano da quella letteratura giapponese che siamo abituati a conoscere – i nostri carissimi libri-coccola. È una storia che invita alla riflessione e che, pagina dopo pagina, sembra scavare anche dentro il lettore (oltre che nella mente e nel cuore della protagonista). È un libro che invita – anche in un gesto quotidiano e scontato come quello del cucinare – a pensare a se stessi, prima che agli altri. In una forma non di egoismo, ma di consapevole e sana cura di sé; portandoci – ancora una volta – a riflettere su quanto il compiacimento dell’altro sesso sia insito nell’educazione che riceviamo sin da bambini (tanto in Giappone, quanto nel nostro Occidente).
Titolo: Butter
Autore: Asako Yuzuki
Traduttore: Bruno Forzan
Editore: HarperCollins
Anno: 2024
Pagine: 528
Voto: 4.5/5