Camilla, la Cederna e le altre è un libro curato da Irene Soave, e pubblicato da Bompiani nella sua collana Amletica leggera, che riunisce gli scritti della giornalista di costume Camilla Cederna, che vanno dal 1939 al 1991.
«Guai a chi perde la capacità di indignarsi, ho sempre pensato, quindi non ho mai rinunciato a quella che considero una forma di giovinezza»
Camilla, la Cederna e le altre – Trama
Camilla, la Cederna e le altre racconta gli usi e i costumi dell’Italia (e non solo) di mezzo secolo, attraverso le parole di una delle prime e più famose giornaliste italiane, Camilla Cederna.
La Cederna è famosa per aver raccontato delle donne della sua epoca, famose o comuni che fossero, attraverso una penna arguta, ironica, sagace e anche satirica. Si è spesso vista, durante la sua carriera, cadere addosso piogge di critiche e cause giuridiche, spesso portate avanti dai colleghi giornalisti. Allo stesso tempo, la Cederna ci racconta di come era lavorare all’interno di redazioni quasi totalmente maschili, di sentirsi deridere per i propri articoli di “costume”.
Additata come zitella, giornalaia, merlettaia, la Cederna ha lasciato un solco nella storia del giornalismo, voltando fieramente le spalle a una società maschilista e patriarcale.
Nel lavoro fatto da Irene Soave, anche lei giornalista (si occupa di esteri e attualità per il Corriere della sera), troviamo raccolti gli articoli della Cederna comparsi sull’Europeo (di cui era una delle fondatrici) e sull’Espresso, dove tenne la sua celebre rubrica di costume intitolata Il lato debole; ma anche brani tratti dai suoi numerosi libri. Nella sua carriera di giornalista, la Cederna ha scritto di tutto: moda, cronaca mondana, giudiziaria e inchiesta politica… ma il suo più grande lascito è quello di aver raccontato delle donne di mezzo secolo italiano ed estero.
La Callas, la Magnani, la Gardner, Marilyn Monroe, la principessa Margaret, la regina Elisabetta e poi la dannunziana, l’eroina, la villana, l’ansiosa, la coniugata, la noiosa… ritratti di donna non sempre, anzi quasi mai, benevoli, ma provocatori nei confronti dell’opinione pubblica milanese, che etichettava le donne in base al loro status. Trattamento che ha subito, come dicevamo prima, la stessa Cederna. In un mondo che – e purtroppo oggi non molto è cambiato – definisce le donne sempre e solo in base allo sguardo impietoso maschile.
Attraverso gli articoli della Cederna si vedono le mode cambiare, le pettinature, i vestiti, il portamento, i tanti eventi che hanno scosso l’Italia del secolo scorso (il post fascismo, il boom economico, le rivoluzioni dei costumi e la controriforma), e che, piano piano, hanno portato le redazioni giornalistiche ad aumentare il numero delle donne in esse impiegate.
Perché leggerlo
Camilla, la Cederna e le altre è un saggio interessante, soprattutto per chi è appassionato di giornalismo e della storia del giornalismo italiano, delle contrapposizioni tra le varie testate, delle guerre intestine tra i giornalisti. È stato un vero piacere conoscere questa giornalista che ha avuto così tanto da dire e da raccontare. È stato divertente leggere delle sue provocazioni in fatto di donne e della sua penna rivoluzionaria e all’avanguardia.
Titolo: Camilla, la Cederna e le altre
Autore: Irene Soave (a cura di)
Editore: Bompiani
Anno: 2021
Pagine: 368
Voto: 3/5