Il club delle lettere segrete è il libro d’esordio dell’autrice spagnola Ángeles Doñate, edito da Feltrinelli, per la prima volta, nel 2015. Avevo grandi aspettative nei confronti di questo libro, invece ne sono rimasta delusa. Vi racconto perché.
«Non c’è scrittura più immediata di quella che troviamo nelle lettere»
Trama – Il club delle lettere segrete
La storia è ambientata in un’immaginaria Porvenir spagnola (nella realtà, Porvenir si trova in Sud America) dove Sara, una postina quasi quarantenne, divorziata e con tre figli piccoli, rischia di essere trasferita in città, perché in un paesino così piccolo, dopo secoli, non c’è più bisogno dell’ufficio postale.
Rosa, una signora di 80 anni, esile e fragile nell’aspetto, ma forte e temprata nell’animo, decide di aiutare Sara, la donna che lei ha fatto nascere tanti anni prima e a cui è profondamente legata come se ne fosse la madre. Il gesto di Rosa è semplice, istintivo e nasce dalla volontà di chiedere scusa alla sua migliore amica d’infanzia, alla quale, suo malgrado, ha portato via l’amore.
Così, le scrive una lettera con la preghiera di fare altrettanto per incrementare il lavoro di Sara e convincere i suoi capi a non chiudere l’ufficio di Porvenir. Le scrive di non risponderle, ma di inviare una lettera a un’altra donna, perché solo loro possono capire cosa si cela nelle difficoltà di trasferire un’intera famiglia in una nuova città, lontana da tutti gli affetti.
Inizia così una catena di lettere, tutte senza mittente, che mette in correlazione gli abitanti del piccolo paesino di montagna, svelando segreti e sogni che resteranno, però, chiusi nell’inchiostro delle parole delle lettere, perché il patto su cui si basa la corrispondenza è quello di non svelare mai cosa vi sia scritto all’interno. Il caso vuole che anche Sara riceva una di queste lettere e che tutte le persone coinvolte nella corrispondenza si trovino, a un certo punto, realmente coinvolti anche nella vita degli altri.
In particolare, sono Alma e Álex a mettere insieme tutti i pezzi della storia, innamorandosi e creando il primo club del libro di Porvenir. Le lettere, inoltre, diventano il mezzo attraverso cui queste persone riescono a superare un blocco personale, una fragilità, una paura, una mancanza.
Ma non è tutto, Sara, il giorno del suo quarantesimo compleanno, circondata da tutte le persone che le vogliono bene, ritrova finalmente l’amore…
Perché leggerlo, oppure no
Il club delle lettere segrete ha una trama e una struttura narrativa interessanti, perché tutto il racconto è una concatenazione di eventi e la trama si snoda attraverso le lettere man mano che le persone vengono coinvolte nella catena. Proprio perché questa premessa narrativa è molto buono, la delusione è stata maggiore.
I personaggi non sono molto interessanti, rientrano in facili stereotipi: la quarantenne divorziata con figli, la poetessa maledetta, l’aspirante poetessa, il giovane solitario, l’anziana impicciona, il paese di montagna isolato dal mondo… insomma, nulla di nuovo. In più, l’intero racconto manca di energia, di carica. Nonostante, ripeto, la struttura bene pensata e creata, il racconto manca di forza, facevo fatica a leggere più di poche pagine per volta.
All’interno del racconto, inoltre, si snocciolano frasi, poesie e passi di scrittori e poeti famosi, che danno un po’ l’effetto Baci Perugina. Mi è dispiaciuto molto che un libro dal titolo così evocativo e dalla volontà così sensibile di dare voce e importanza alla letteratura epistolare – che io, personalmente, ritengo impareggiabile – non sia riuscito nell’intento.
In conclusione posso dire che essendo una lettura leggera, la consiglio a chiunque sia alla ricerca di storie d’amore e di vita un tantino smielate e dal facile lieto fine.
Titolo: Il club delle lettere segrete
Autore: Ángeles Doñate
Traduttore: Alice Pizzoli
Editore: Feltrinelli Editore
Anno: 2019 (prima edizione 2015)
Pagine: 352
Voto: 2/5