La galleria di Potsdamer Platz è il romanzo d’esordio di Alexandra Cedrino, della famiglia di galleristi tedeschi Gurlitt. Proprio a suo nonno, il mercante d’arte berlinese, Wolfgang Gurlitt e alla sua insolita famiglia, è ispirato il racconto pubblicato in Italia dalla HarperCollins.
«Alice voleva mostrare le persone com’erano. Buone e cattive, stanche, deboli, piene d’odio, disperate, rassegnate. Arrabbiate. E impaurite. Per farlo doveva mettere da parte le inibizioni e puntare l’obiettivo. Fece un respiro profondo, sollevò la macchina fotografica e regolò la distanza focale»
La galleria di Potsdamer Platz – Trama
La galleria di Potsdamer Platz è ambientato nella Berlino del 1930, quando l’atmosfera della capitale tedesca è intrisa dalle mode e dalle feste dei ruggenti anni Venti, ma anche dal primo vento del nazismo e delle idee antisemite. Alice arriva a Berlino il 31 ottobre del 1930. Conta di restare un paio di giorni, giusto il tempo di chiedere a sua nonna Helena Waldmann per quale ragione abbia ripudiato sua figlia Anna, costringendola a una vita lontana dalla famiglia e costringendo lei, Alice, sua nipote, a non conoscere nulla del suo passato.
Poco dopo la morte della madre, infatti, Alice aveva ritrovato delle lettere indirizzate a Helena, e tornate indietro senza neanche essere aperte. Sono risposte quelle che Alice conta di ottenere. Ha lasciato gli studi d’arte, il suo lavoro in una galleria di Vienna, la casa paterna di Monaco. E tutto per arrivare fin dove si trova ora, fuori la casa di sua nonna.
Ma la l’arcigna donna non è ben disposta ad accoglierla. Nello stesso giorno, altri due incontri sono destinati a cambiare il destino di Alice: quello con il misterioso John Stevens, e con quello con Rosa, sua zia. Proprio Rosa, un po’ per dispetto nei confronti della suocera Helena, un po’ per sincero affetto, introduce Alice in famiglia, pregandola di restare a vivere con lei. E così Alice si ricongiunge con i suoi zii, i fratelli maggiori della madre, Ludwig e Johann.
L’ingresso in famiglia non è semplice, Helena non perde occasione per farla sentire indesiderata e spesso Alice si sente usata da sua zia Rosa. Ma nonostante ciò, instaura un rapporto profondo con gli zii e con John Stevens. Ognuno di loro ha il pregio di farle conoscere Berlino, di introdurla in ambiente ecclettici e alla moda, finché sua zia non la convince a usare la macchina fotografica. Qualcosa inizia a cambiare quando Johann e Ludwig si convincono a riaprire la galleria di famiglia, chiusa dopo la morte del padre per volere di Helena. Intanto Alice diventa sempre più brava a usare la macchina fotografica, a non farsi remore nel reclamare il proprio posto in famiglia e nella galleria e a cercare la sua strada, a dispetto di sua nonna Helena e di suo padre Lux.
Ma in Germania i tempi sono carichi di tensione, e la vincita delle elezioni nel ’33 da parte del partito nazista non aiuta certo i mercanti d’arte, gli artisti e tutte le persone consce del pericolo che si sta profilando.
Perché leggerlo
La galleria di Potsdamer Platz è un romanzo che ho apprezzato per l’ambientazione storica e geografica e per la protagonista, Alice. Una ragazza coraggiosa, determinata, fragile ma disposta a lottare per ciò che ritiene giusto, non importa con che mezzi. Una ragazza che si mostra forte anche quando ha le lacrime agli occhi. I momenti passati con lei ad ammirare quadri nei musei, a scegliere fotografie nella galleria, a vivere la vita nei locali notturni di Berlino, a passeggiare nelle piazze fredde e gremite di manifestanti sono stati un vero viaggio in un’epoca passata, che alle volte sembra essere ancora troppo presente.
La galleria di Potsdamer Platz mischia Storia e finzione, regalando un bel racconto che però mi ha lasciato un po’ interdetta sul finale, come se la storia di Alice non si fosse compiuta del tutto.
Titolo: La galleria di Potsdamer Platz
Autore: Alexandra Cedrino
Traduzione: Roberta Zuppet
Editore: HarperCollins
Anno: 2021
Pagine: 352
Voto: 4/5