Romy Schneider, un amore a Parigi è il libro dedicato all’attrice viennese Romy Schneider, conosciuta dal grande pubblico soprattutto per la sua interpretazione della principessa Sissi, scritto dall’autrice di numerosi romanzi dedicati a figure femminili dalla fama mondiale, Michelle Marly. Il romanzo arriva in Italia grazie alla casa editrice Giunti.
«Ci sono tre persone che hanno cambiato completamente la mia vita: Alain Delon, Luchino Visconti e Coco Chanel»
Romy Schneider, un amore a Parigi – Trama
Romy Schneider, un amore a Parigi racconta gli anni più simbolici della vita di Romy Schneider, o meglio, quelli che le hanno permesso di incontrare tre figure così importanti per la sua carriera e per la sua vita personale e sentimentale, da averle definite lei stessa come le persone che la vita gliel’hanno cambiata. Romy ha circa diciannove anni quando conosce Alain Delon. È a Parigi con Mammi (sua madre) per le riprese di un film che la vedranno protagonista insieme allo sconosciuto Delon. Tra i due è da subito antipatia a prima vista: troppo borghese e infantile lei, troppo maleducato e supponente lui. Romy è già una star internazionale, i suoi tre film sulla principessa Sissi l’hanno consacrata al successo e soprattutto la stampa tedesca la elogia come la ragazza perfetta: una vergine immacolata e pura. Inoltre Romy è figlia d’arte: entrambi i suoi genitori sono attori così come i nonni paterni. Tutti nella sua famiglia hanno calcato il palcoscenico e i suoi genitori anche gli studi cinematografici. Alain Delon, invece, viene da tutto un altro contesto sociale e culturale, non è ancora un attore conosciuto, neanche nella sua stessa città, ma questo non lo rende certo più modesto. Lavorare fianco a fianco non sarà facile per i due, che a stento si capiscono: Alain parla solo francese e qualche parola di inglese, Romy parla un francese “tedesco”, ma perfettamente l’inglese che Alain non capisce. Ma, alle prime difficoltà iniziali si sostituirà man mano una complicità, un rispetto e una simpatia che si tramuteranno in amore.
Alain diventa per Romy l’accesso alla vita vera, quella che accade una volta che la macchina da presa si spegne, quella lontana dal pressante e opprimente controllo di Mammi e Daddy (patrigno di Romy). Soprattutto, grazie ad Alain Romy può finalmente – non senza fatica – dismettere i suntuosi panni di Sissi e far venire fuori la vera Romy: malinconica, appassionata, insicura e fragile ma non per questo meno testarda, determinata e coraggiosa. La relazione tra i due è un vero scandalo in Germania e in Austria: Alain e Romy vivono insieme a Parigi senza il vincolo del matrimonio (siamo alla fine degli anni ’50); l’immagine della vergine Sissi è distrutta per sempre e la stampa tedesca si accanisce contro quella che fino a qualche mese prima era la sua beniamina. Romy deve affrontare le cattiverie della sua patria, la pressione della famiglia che la vorrebbe lontana da Alain e l’amore infedele del suo amato. Alain, infatti, nonostante il suo successo e la sua notorietà continuino a crescere, avvicinandolo di fatto allo stile di vita che Romy ha sempre conosciuto e che lui ha additato come borghese, non vuol sentir parlare di matrimonio e professa l’amore libero. Romy lo ama e sa di essere amata e questo le dà la forza necessaria per restargli accanto.
Mentre però, il successo di Alain cresce, quello di Romy cala. A Parigi non ha la stessa facilità di ingaggi che aveva in Germania, la lingua rende tutto più difficile. Ma le cose cambiano quando Alain le fa conoscere il regista Luchino Visconti, con cui lui aveva già lavorato. Anche in questo caso, Romy inizialmente prova antipatia per l’uomo, che sembra trattarla come se fosse una decorazione della stanza, concentrando tutta la sua attenzione su Delon. Visconti rappresenterà un punto di svolta importante nella carriera dell’attrice, che da quel momento non sarà più soltanto Sissi e questo, sicuramente, anche grazie a Coco Chanel. È proprio Visconti a far conoscere le due donne. Coco Chanel rivoluzionerà completamente il look di Romy, permettendole finalmente di abbandonare le sue rotondità da bambina, il suo stile austrico e facendola diventare una perfetta francese, così come Romy sente di essere.
Perché leggerlo
Romy Schneider, un amore a Parigi racchiude pochi anni della vita di Romy Schneider, alla fine del libro c’è una postfazione che ci racconta, non solo che l’autrice conosceva Romy e la sua famiglia d’origine, ma anche come sono proseguiti gli anni di una delle attrici più malinconiche di sempre. Ho apprezzato, di questo libro, la narrazione della protagonista, così ben raccontata nei suoi pensieri, nei suoi timori, nei suoi stati d’animo, nei suoi conflitti interiori, restituendone un’immagine di una donna che sì, ha paura, ma ha allo stesso tempo il coraggio delle sue decisioni. Presente per tutto il romanzo il rapporto tra madre e figlia. Romy ha un senso di reverenza, quasi, nei confronti della madre. Vuole compiacerla a tutti costi, vuole essere riconosciuta come attrice al suo livello, come figlia devota e amorevole. Vuole sentirsi amata. Ma più cerca tale approvazione, più la madre incolpa le sue scelte. Eppure Romy la ama infinitamente e separarsi bruscamente da lei è ogni volta un dolore. Inoltre, Romy vive nell’adulazione del mito di suo padre, nonostante lui l’abbia abbandonata da piccola e abbia scelto di costruirsi un’altra famiglia. È proprio questa assolutezza dei sentimenti di Romy, questo amore incondizionato verso i genitori e verso l’amore infedele di Alain, che mi hanno colpita. Se non è coraggio questo, non so cosa lo possa essere.
Romy Schneider, un amore a Parigi è una lettura che sono stata felice di fare. Ho sempre amato la Sissi di Romy Schneider, la guardavo in tv insieme a mia mamma quando ero piccola. Ma adesso posso dire di stimare ancora di più la Romy che è nata dopo.
Titolo: Romy Schneider, un amore a Parigi
Autore: Michelle Marly
Traduzione: Daniela Terzo, Sara Congregati, Roberta Zuppet
Editore: Giunti
Anno: 2021
Pagine: 456
Voto: 4.5/5