Storia di una libraia di Tokyo è il memoir di Nanako Hanada, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2018, diventando immediatamente un bestseller (da cui poi è stata tratta anche una serie tv), arriva in Italia quest’anno grazie alla casa editrice HarperCollins.
«Si dice che le donne siano spietate perché mettono facilmente da parte il passato. Io lo ero di certo.»
Storia di una libraia di Tokyo – Trama
Storia di una libraia di Tokyo è la storia personale di Nanako Hanada, autrice del libro, che in questo memoir racconta un anno molto particolare della sua vita. Nanako lavora da dieci anni in una libreria di catena. Uscita dall’università, quell’impiego è stato il suo sogno nel cassetto realizzato. Al Village Vanguard, Nanako si è sempre sentita come a casa, in famiglia, insieme ai suoi colleghi con cui ha condiviso intere giornate di lavoro, in allegria e spensieratezza. Soprattutto, al Village Vanguard, Nanako si è sentita accettata per ciò che è. Ma, dopo dieci anni qualcosa è cambiato.
Conosciamo Nanako in profonda crisi personale: si è presa un po’ di tempo dal suo matrimonio, decidendo di andare a vivere per conto suo e ha cominciato a provare una strana frustrazione al lavoro, forse frutto del fatto che tutti i colleghi con cui aveva iniziato questa avventura non la condividono più con lei. Sta di fatto che per superare un po’ la noia del momento, Nanako decide di fare un esperimento: si iscrive a un sito di incontri con la promessa di consigliare un libro a ogni match. L’esperienza con PerfettiSconosciuti si dimostra fin da subito ricca di sorprese e Nanako, da frequentatrice inesperta e un po’ sulle sue, riesce ad aprirsi e a navigare nel mare di incontri offerti dalla rete, perfezionando a ogni incontro di più la sua capacità di consigliare il libro giusto.
L’anno in cui Nanako consiglia a settanta sconosciuti il libro che spera sia per loro ideale è un vero e proprio viaggio dentro se stessa. Grazie alle nuove amicizie, agli incontri fugaci e a quelli un po’ più duraturi, Nanako riesce ad ascoltarsi davvero, riesce a capire che direzione vorrebbe far prendere alla sua vita, almeno per il momento, almeno finché non si profilerà davanti a lei un’altra occasione, un’altra avventura degna di essere vissuta.
Struttura narrativa e personaggi
Il libro è in prima persona dal punto di vista della protagonista, che altri non è che l’autrice (abbiamo parlato di memoir, in effetti), che si rivolge direttamente al lettore, interpellandolo, interrogandolo quasi, ma sicuramente raccontandogli la sua storia. Come molti libri della letteratura giapponese, è una storia diretta, senza fronzoli, che va al cuore delle cose in maniera asciutta. È un libro attuale, lontano dalle atmosfere pink e blue che si associano al Giappone (nonostante la copertina le richiami molto).
Pur essendo un libro che parla di libri, è chiaro che la sua morale sta nell’evoluzione di Nanako e la chiave di lettura nella necessità di ascoltarsi e di aprirsi alla vita, agli esperimenti, di buttarsi in esperienze nuove in poche parole. E, in effetti, il messaggio è ciò che mi è piaciuto di più di questo libro. La protagonista parla con il lettore come fosse un amico, a tu per tu, senza soffermarsi particolarmente su approfondimenti psicologici, ma mostrando i suoi ragionamenti, i suoi dubbi, i suoi pensieri felici, la sua crescita insomma.
Molti paragrafi sono dedicati al racconto dei match, dunque alcuni risultano più interessanti, altri più noiosi (esattamente come succede nella vita reale). Sicuramente, si percepisce che non si sta leggendo un romanzo, ma la narrazione di un esperimento, le sue premesse, il suo sviluppo e infine il suo risultato.
Perché leggerlo
Storia di una libraia di Tokyo è un libro che ho apprezzato per il suo messaggio – forse perché avevo bisogno di ricordarmi certe cose, forse perché sto facendo un giro di vita sotto certi aspetti simile a quello di Nanako – un po’ meno per la narrazione in sé per sé.
Tuttavia, consiglio di leggerlo a chi sente di aver smarrito un po’ la bussola e ha bisogno di ricordare che possono esserci molte più strade di quelle che pensiamo per raggiungere i nostri obiettivi o sogni, che potremmo avere nuovi obiettivi e sogni, averli addirittura cambiati nel corso del tempo; ma soprattutto, che a volte – spesso – siamo noi stessi a porci dei limiti che ci stanno stretti.
Titolo: Storia di una libraia di Tokyo
Autore: Nanako Hanada
Traduttore: Mariella Martucci
Editore: HarperCollins
Anno: 2024 (prima edizione in lingua originale 2018)
Pagine: 240
Voto: 3/5