La misura del tempo – Gianrico Carofiglio

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Ho letto La misura del tempo di Gianrico Carofiglio, edito da Einaudi,  in neanche una settimana e se comunque c’ho impiegato tutti questi giorni è stato solo perché – ahimè – in questa vita bisogna pur lavorare.


«Perché è l’arte del racconto a ricordarci come non esista una sola risposta di fronte ai dilemmi umani. Essi sono inevitabilmente ambigui. I personaggi dei buoni romanzi, dei buoni film, rappresentano i diversi punti di vista sul reale»


Trama – La misura del tempo

La storia è quella di un avvocato cinquantenne, Guido Guerrieri, che dopo oltre vent’anni rincontra nel suo studio di Bari una donna, Lorenza Delle Foglie, con cui ha avuto una relazione da ragazzo per pochi mesi e di cui aveva perso ogni traccia. Lorenza ha bisogno di un avvocato che difenda il figlio da un’accusa di omicidio che gli stava già costando due anni di galera. Così, il romanzo racconta dell’iter giudiziario che si trova ad affrontare Guido per difendere il giovane Iacopo, della cui innocenza nessuno è convinto.

Di conseguenza, il libro procede raccontando la ricerca delle prove che possano scagionare il ragazzo, il processo e i ricordi di Guido su quell’estate di vent’anni prima trascorsa con Lorenza. Il protagonista è in un continuo parallelo di pensieri su chi sia stata Lorenza a 30 anni e su chi sia adesso, superati i 50. Cerca somiglianze nel volto, nel corpo, nello sguardo, nel modo di parlare e di fumare per accorgersi, poi, di non averla mai conosciuta davvero. Ma soprattutto si interroga su se stesso, domandandosi cosa del ragazzo di allora persista nell’uomo di oggi.

Guido Guerrieri è sostanzialmente un filosofo, amante della buona cucina, un po’ allergico all’amore e con un sacco da boxe come migliore amico, che cammina lungo la via della sua esistenza con uno sguardo sempre volto al passato, per leggersi e rileggersi continuamente; per interrogarsi, accusarsi e assolversi. Fondamentalmente, per avere l’illusione di conoscersi, per sentire pieno di senso il tempo che è passato.

Perché leggerlo

Ho amato questo libro fin dalla prima pagina perché è molto più della storia di un processo – che già di per sé ho trovato ben scritta, ben calibrata e molto avvincente – ma soprattutto perché è un libro sulla morale, sulla relatività della vita, sull’incertezza della verità, sul suo dualismo e sulla sua ambiguità. Infatti, è un racconto vero di come il mondo sia ricco di fallacie, di come la giurisprudenza e la legge dovrebbero ridurle al minimo; di come, invece, sia difficile e forse anche superfluo per chi vuole scendere nel profondo delle cose, ridurre tutto a un’unica verità indiscussa.

Gianrico Carofiglio con un tono leggero ma solenne, introspettivo ma non moralista, ci insegna ad accettare l’esistenza del dubbio ragionevole e allo stesso tempo a combatterlo, a seconda della nostra posizione in accusa o in difesa.   

In conclusione, è un libro che consiglio assolutamente di leggere sia per gli appassionati del genere, che troveranno senza dubbio un’attenta ricostruzione di un’aula di tribunale, sia per chiunque abbia voglia di misurarsi un po’ con l’ambiguità dell’umana esistenza.

La misura del tempo è candidato al Premio Strega 2020


TitoloLa misura del tempo

Autore: Gianrico Carofiglio

Editore: Giulio Einaudi Editore

Anno: 2019

Pagine: 288

Voto: 5/5