Manifesto

Manifesto

Manifesto è una raccolta di racconti scritti da autori vari, nati in diverse città dell’Italia tra il 1985 e il 1999, e curata da Iacopo Barison, pubblicata da Fandango Libri.


«Eravamo dentro gli anni 2000 da un pezzo, ma l’Italia era ancora rimasta al secolo precedente. Questo è stato il vero millennium bug: non riuscire a togliersi di dosso il fardello del ‘900»


Manifesto – Trama

Manifesto nasce da una semplice domanda: Come può una generazione artistica definirsi tale, o anche solo sperare di esistere, se tutto intorno rimane fermo? Iacopo Barison ha lanciato la sfida di provare a rispondere a questo quesito; alla chiamata hanno replicato: Jonathan Bazzi, Eleonora C. Caruso, Alessio Forgione, Ilaria Gaspari, Michela Giraud, Ginevra Lamberti, Giacomo Mazzariol, Tutti Fenomeni, ZUZU. Ognuno di loro ha contribuito all’esperimento, portando il proprio racconto: una storia di finzione, uno spaccato autobiografico, una canzone, un fumetto o un pezzo di stand up comedy.

Ognuno di questi autori conosce il paradosso del millennium bug, cioè quello di non riuscire a emanciparsi dalla letteratura italiana del Novecento; quello di non riuscire a lasciare la casa dei genitori (e non per mancanza di volontà); quello di essere guardati come alieni dai cosiddetti boomers.

Nascere tra il 1985 e il 1999 è una croce, e chiunque sia nato in quegli anni sa che dovrà portarla, ci fa i conti tutti i giorni. In un continuo e costante paragone tra il dove si dovrebbe essere e il dove veramente si è. I nostri genitori intorno ai 30 anni avevano mutuo, posto fisso, matrimonio stabile e prole al seguito. Noi trentenni di oggi non accenderemo mai un mutuo; non sappiamo cosa sia il posto fisso (e forse, neanche vogliamo saperlo, perché ormai il posto fisso è l’equivalente di un lavoro che non abbiamo mai voluto fare); siamo più da convivenza che da matrimonio (quando non scegliamo, invece, di goderci un po’ di indipendenza sentimentale, ché anche investire in una relazione comporta troppe energie che, invece, siamo impegnati a spendere per trovare il lavoro dei nostri sogni); e soprattutto, se mancano tutti presupposti di prima, come facciamo solo a immaginarlo di mettere al mondo dei figli? Che poi: l’inquinamento, il cambiamento climatico, le pandemie, le guerre, il razzismo… forse, neanche vogliamo metterli al mondo dei figli.

E a tutto questo, se sei un’artista – come nel caso dei nostri autori – si aggiunge tanto altro: provare a raccontare l’oggi senza gli schemi letterari del passato; trovare la propria voce e il proprio pubblico in un contesto molto affollato; combattere con l’idea (inculcata dalle convenzioni sociali) che la scrittura non sia un vero lavoro (a meno che non faccia guadagnare cifre da capogiro e non succede così spesso); tendersi nello sforzo di realizzare i propri sogni artistici e cercare comunque di pagare le bollette con un lavoro “normale”.

Perché leggerlo

Manifesto racconta questo e altro ancora. La particolarità del testo risiede nel fatto che ogni autore abbia scelto lo stile narrativo che sente come più proprio, regalando al lettore, non solo preziosi punti di vista sull’oggi, ma anche una lettura dinamica e mai noiosa. Personalmente, i racconti che ho apprezzato di più sono stati: Acqua complessata ovvero Le mie piante come romanzo di formazione di Ilaria Gaspari e Ti racconto le paturnie di ZUZU.

Insomma, se avete bisogno di farvi qualche risolino amaro e complice e di capire che no, non succede solo a voi di sentirvi degli impiastri falliti, allora questo libro fa per voi.


Titolo: Manifesto

Autore: Autori vari

Editore: Fandango Libri

Anno: 2021

Pagine: 144

Voto: 3.5/5