Tre giorni di felicità

Tre giorni di felicità

Tre giorni di felicità è il nuovo libro di Sugaru Miaki, tratto dal suo manga Il prezzo di una vita, che arriva in Italia grazie alla casa editrice Mondadori.


«Esisteva forse una forma più alta e pura di preghiera di un bel gesto senza significato?»


Tre giorni di felicità – Trama

Tre giorni di felicità racconta la storia di Kusunoki, un ventenne disilluso dalla vita che conduce e che decide di vendere il tempo che gli resta da vivere in cambio di soldi. Come è arrivato a questa scelta?

Le radici affondano nel suo passato e nella sua amicizia con una compagna di classe delle elementari, Himeno, una bambina tanto brava a scuola quanto esclusa dal resto della classe, esattamente come lui. Kusunoki e Himeno sono in continua competizione a chi sia più bravo e più intelligente, ma sviluppano una forma di amicizia fatta dall’avere lo stesso destino: quello degli incompresi che però, un giorno, avranno il loro momento di rivalsa. Himeno appone anche la data a questo fatidico giorno: esattamente dopo dieci anni rispetto alle elementari. I due si promettono non solo di diventare “qualcuno”, ma anche di mettersi insieme, nel caso in cui restino “merce invenduta”. Ma la famiglia di Himeno, inaspettatamente, si trasferisce e nonostante qualche lettera nei primi mesi di lontananza, i due si perdono di vista.

Dieci anni dopo Kusunoki si trova ad aver rispettato solo metà del patto: è rimasto merce invenduta – proprio perché legato a quella promessa – ma non è riuscito a diventare nessuno. Frequenta un’università mediocre, perché finite le elementari la sua media scolastica è drasticamente calata; a causa di questo insuccesso i suoi hanno smesso di aiutarlo, ragione per cui si barcamena in mille lavoretti per poter sopravvivere. Ha abbandonato la sua passione, la pittura, e passa le giornate chiuso in casa a leggere e ad ascoltare musica. Da qualunque prospettiva guardi la sua vita, sa che ha fallito, ma anche quando si rivolge al negozio in cui si possono vendere la propria vita, la propria salute o il proprio tempo, Kusunoki non ce la fa a venderla tutta, perché sempre sospinto da un pensiero irreale e fumoso: io valgo di più e prima o poi succederà qualcosa che cambierà completamente il mio destino.

Nei tre mesi che gli rimangono da vivere, Kusunoki viene sottoposto – per prassi – alla presenza costante di un osservatore. Il suo nome è Miyagi, ed è una ragazza invisibile, che solo lui può vedere e sentire. Kusunoki stila la lista delle cose da fare prima di morire e con l’aiuto di Miyagi inizia la sua avventura. Quello che però scoprirà è davvero lontano da ogni sua aspettativa.

Perché leggerlo

Tre giorni di felicità è un libro che invita a una lunga riflessione. Kusunoki ha solo vent’anni e sente già che la sua vita è un fallimento, al punto tale da decidere di concluderla con trent’anni d’anticipo. Dove ha sbagliato? Forse non è lui ad averlo fatto, ma la società in cui vive. Una società che – con le dovute differenze tra il Giappone e l’Italia – ci vuole sempre pronti, sempre perfetti, sempre inscatolati in schemi prestabiliti: la laurea, il lavoro, il matrimonio, i figli, il mutuo per la prima casa, la prima macchina, le vacanze estive al mare e quelle invernali in montagna. E chi non ci rientra in questi schemi? Chi ci mette più tempo a superare ogni livello, ogni tappa? E chi decide che non ci vuole stare, che non vuole essere schiavo di un sistema fatto per farti sentire gratificato solo se hai ottenuto certi risultati e se possiedi materialmente delle cose? Che fine fanno queste persone?

Ed è qui che abbiamo una sorpresa: i trent’anni di vita rimanenti a Kusunoki non vengono valutati in base al valore tangibile dei soldi e della posizione sociale, bensì della felicità che è in grado di portare nel mondo. Tutto molto bello, ma non al giorno d’oggi, dove se non rispetti le tappe di cui sopra rischi di essere emarginato, di essere guardato come quello strano, come quello che non è voluto crescere perché non si piega a fare un lavoro buono per chiunque ma non per lui.

E allora, che senso ha vivere la vita che ci resta da vivere? Kusunoki ritrova questo senso, bellissimo e potente, proprio nel momento in cui il suo tempo su questa Terra diminuisce drasticamente. Come a ricordarci che le cose belle esistono, ma noi non le vediamo perché teniamo sempre la testa bassa a puntare un obiettivo dietro l’altro, senza neanche chiederci se quell’obiettivo faccia per noi. E così ci dimentichiamo di alzare la testa al cielo, di fare quella telefonata che rimandiamo, di ricambiare un sorriso, di fare un piccolo o un grande gesto per rendere felice qualcun altro. Che poi la felicità se non la condividi che felicità è?

Tre giorni di felicità è un libro intriso di saggezza orientale, che ci ricorda ancora una volta di guardarci dentro e di guardarci accanto. A volte, spesso, il mondo fa paura, ma l’amore di chi ci vuole bene e l’amore verso le persone a cui vogliamo bene può cambiare di colpo tutta la prospettiva. E allora, che tu viva tre giorni, tre mesi o trent’anni non fa alcuna differenza, perché il senso è tutto in come scegli di vivere. La differenza sta nel capire che non sono gli altri né il fato né un qualche merito a dare valore alla tua vita, sei tu, con le tue azioni e con il bene che metti in circolo nel mondo.


TitoloTre giorni di felicità

Autore: Sugaru Miaki

Traduzione: Bruno Forzan

Editore: Mondadori

Anno: 2022

Pagine: 204

Voto: 4.5/5

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