I cento pozzi di Salaga di Ayesha Harruna Attah è un romanzo che parte dal ricordo di una trisavola dell’autrice, venduta come schiava sul mercato di Salaga, nel Ghana precoloniale.
Ayesha Harruna Attah è considerata una delle voci più importanti e più forti della narrativa africana, ed è arrivata in Italia grazie alla casa editrice Marcos y Marcos.
«Non si è al sicuro da nessuna parte […]. Ma non possiamo vivere nel terrore […]. Ci sarà sempre qualcosa di ignoto pronto a piombarci addosso»
I cento pozzi di Salaga – Trama
I cento pozzi di Salaga racconta la storia di due ragazze, due protagoniste molto divere tra loro per estrazione sociale e geografica, i cui cammini, a un certo punto, si incroceranno. Ciò che accomuna le due ragazze sono la forza di volontà e il coraggio di lottare per la propria libertà e indipendenza. Il romanzo ricostruisce la storia del Ghana prima della colonizzazione, negli anni cruciali dell’aggressione europea.
Aminah vive a Botu, un villaggio sulla pista delle carovane, insieme alla sua famiglia, composta dal padre (Baba), dalla madre (Na), dalle sorelline gemelle, Husseina e Hassana, dalla nonna Eeyah, dalla seconda moglie del padre (Issa-Na) e loro figlio, il piccolo Issa. La loro è una vita semplice, ma piena di amore. Aminah ama cucinare e creare cose con le mani. Sogna, un giorno, di fare le scarpe, esattamente come suo padre.
Wurche, invece, è una principessa e vive a Salaga-Kpembe, insieme alla numerosa famiglia. Lei però è legata solo a suo padre Etuto, ai suoi fratelli, Sulemana e Dramani, e a sua nonna (Mma). Ma più di tutti, Wurche ama il suo cavallo, Baki, da cui è inseparabile. Il sogno di Wurche è quello di ottenere la massima approvazione di suo padre e di governare con lui, di avere un peso sulle decisioni politiche del suo Paese, di essere ascoltata e stimata esattamente come i suoi fratelli.
I sogni di entrambe le ragazze vengono spezzati dalla situazione politica in cui versa il Ghana: gli inglesi e i tedeschi presenti sul continente africano hanno dato il loro contributo alle popolazioni locali nella lotta contro i terribili ashanti. Ciò ha creato alleanze e dissapori che mettono a dura prova gli equilibri.
Chi ne paga il prezzo, più degli altri, sono le famiglie come quelle di Aminah. Interi villaggi vengono saccheggiati e depredati, anziani e bambini muoiono tra le fiamme degli incendi appiccati e le giovani donne come Aminah vengono vendute come schiave. Ne paga il suo prezzo personale anche Wurche, costretta a sposarsi con un uomo che non ama solo per consentire al suo amato padre di ottenere un esercito più forte e diventare re di Salaga.
Ciò che metterà le due donne sullo stesso cammino è la figura di un uomo: il Moro. Il Moro è un predone, è uno degli uomini a cavallo che distrugge i villaggi e cattura gli schiavi, affinché vengano venduti sul mercato di Salaga. La prima a imbattersi in lui è Wurche che se ne innamora a prima vista. Aminah lo incontrerà solo alcuni anni dopo, quando Moro la comprerà come propria schiava, colpito dalla sua bellezza pura. Moro però non riuscirà a portare a termine la trattativa, e sarà Wurche a comprarla per lui. È così che le due ragazze si incontrano, dando vita a nuovi legami inaspettati e colpi di scena.
Perché leggerlo
I cento pozzi di Salaga è un romanzo femminista, il cui tema cardine è quello della libertà; declinato, però, attraverso la sua antitesi: la schiavitù. Aminah è nata come ragazza libera e si ritrova, suo malgrado, a essere venduta come schiava e a subire tale condizione per molto tempo. Wurche è nata privilegiata, ma questi privilegi non le garantiscono l’indipendenza dal volere paterno e coniugale.
Entrambe le protagoniste sono ragazze forti, che seppur provate dalle proprie differenti esperienze di vita, non si abbattono, non soccombono al volere degli altri; ma provano con tutte le loro forze a vivere la vita che hanno sempre immaginato per sé. Fatta eccezione della forza caratteriale, le due ragazze sono però molto diverse: Aminah è una ragazza calma, serena e rasserenante, dallo spirito integro e dai tratti bellissimi; Wurche è più mascolina, più audace, più sfrontata, più impulsiva. Entrambe, però, sono legate indissolubilmente ai padri, alle nonne e ai fratelli e sorelle.
Il contesto storico e geografico in cui le protagoniste, con le loro storie, si muovono è molto suggestivo: ripercorriamo una parte della storia reale del Ghana; veniamo attirati dai sapori dei cibi che preparano le diverse famiglie; ci immergiamo nei differenti colori del Paese; dalle usanze, dal linguaggio. Tutto il racconto alterna i capitoli dedicati ad Aminah a quelli dedicati a Wurche. È in questo modo che le conosciamo e che assistiamo al loro primo incontro. E così è raccontata la vita condivisa di entrambe, di modo da fornire sempre al lettore il punto di vista di ognuna delle ragazze.
I cento pozzi di Salaga è un viaggio che consiglio a tutti di fare. Wurche e Aminah sono due coraggiose e intraprendenti giovani donne che hanno tanto da insegnarci e da raccontarci.
Leggi anche la mia recensione dei successivi libri di Ayesha Harruna Attah: Il grande azzurro e Zainab conquista New York.
Titolo: I cento pozzi di Salaga
Autore: Ayesha Harruna Attah
Traduzione: Monica Pareschi
Editore: Marcos y Marcos
Anno: 2019
Pagine: 304
Voto: 5/5