Norwegian Wood è considerato il libro più introspettivo di Murakami, che, in questa storia, abbandona le atmosfere surreali che hanno caratterizzato i suoi libri precedenti e che, dopo Norwegian Wood, non saranno più le stesse.
«La morte non è l’opposto della vita, ma una sua parte integrante»
Trama – Norwegian Wood
Tōru, protagonista del racconto, ormai adulto, ci racconta in retrospettiva la sua giovinezza, la sua crescita interiore ed esteriore. Da ragazzino della provincia, che lascia alla volta della capitale dopo la maturità e la tragica scomparsa del suo migliore amico; a uomo impegnato a costruire il suo futuro. Divide il suo presente nell’amore diverso e per certi versi opposto tra due donne. La fragile e bellissima Naoko, ex fidanzata del suo migliore amico, e l’irriverente e spiazzante Midori.
Norwegian wood è un viaggio all’interno della mente e del cuore del giovane Tōru e dei suoi amici. Su chi sono stati, su chi credono di essere, con una finestra aperta su ciò che forse saranno. L’affermazione e contemporaneamente la negazione di sé attraverso il suicidio. La ribellione a una vita che crescendo non è come si credeva che fosse. L’amore, il sesso, il disorientamento…
Perché leggerlo
Era già da diverso tempo che meditavo l’idea di avvicinarmi alla letteratura giapponese. A chiunque raccontassi il mio proposito veniva subito l’idea di suggerirmi Murakami. Incuriosita, andai in libreria e cominciai a sfogliare i suoi libri. Ma qualcosa mi tratteneva ancora dal comprarli e divorarli. Così è passato del tempo prima che effettivamente mi decidessi a leggere un suo libro. Almeno fino a quando, per un compleanno, mia sorella mi ha regalato Norwegian Wood.
Leggendo la quarta di copertina mi ero fatta l’idea che fosse un libro sull’adolescenza e in tutta onestà, la cosa non mi entusiasmava particolarmente – non volevo sentire il peso della “vecchiaia”, lo ammetto! –. Quando poi ho iniziato a leggere il racconto, ho completamente dimenticato che il protagonista è un ragazzo giovanissimo, appena diplomato, al primo anno di università; così come quasi tutti i suoi compagni di “viaggio”. Ho dimenticato anche di trovarmi in Giappone, nonostante il continuo richiamo ai luoghi, alle tradizioni e ai cibi tipicamente nipponici.
I protagonisti (Tōru, Naoko, Midori, Nagasawa) più che adolescenti, sono persone già strutturate, con emozioni concrete, sperimentabili da tutti nell’arco di un’intera vita. I luoghi, le situazioni, gli incontri fortuiti, sono luoghi, situazioni e incontri esperibili in qualunque angolo del mondo.
Sarà che Murakami arricchisce le sue descrizioni con particolari più vicini alla cultura occidentale, come la musica anglosassone degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Sarà la nostalgia di un’epoca rivoluzionaria che colpisce anche chi non l’ha vissuta, sarà che oggi le distanze si sono accorciate, ma quel che è certo è che Norwegian Wood è molto di più che un romanzo sull’adolescenza.
È un libro in continuo equilibrio tra la vita e la morte. È un romanzo sulla vita e sulla morte, su quello che c’è nel mezzo, e soprattutto su quello che resta nel dopo. È un racconto sulla fragilità psichica ed emotiva, ma anche sulla forza d’animo e sull’istinto di sopravvivenza.
Se ti piacciono le storie ambientate in Giappone, leggi anche le mie recensioni di Finché il caffè è caldo; Ogni giorno è un buon giorno e Un’estate con la strega dell’Ovest.
Titolo: Norwegian Wood
Autore: Murakami Haruki
Traduttore: Giorgio Amitrano
Editore: Einaudi
Anno: 2013
Pagine: 388
Voto: 5/5