Creatura della notte è una graphic novel scritta dall’illustratrice, vignettista e autrice svedese Hanna Gustavsson. In Italia arriva grazie alla collana Weird Young di Fandango Libri. Creatura della notte segna il debutto della Gustavsson come autrice nel 2013 e nel 2015, il secondo volume dedicato alla protagonista di questa storia, le vale una nomination per un prestigioso premio dedicato alla letteratura per bambini e ragazzi.
«Mi ricordo com’era alle medie. Erano tutti insicuri e i ragazzi erano degli idioti… […]. No, dico davvero, a parte gli scherzi. Fregatene di quegli idioti. Tu puoi fare tutto ciò che vuoi, sei troppo forte…!»
Creatura della notte – Trama
Creatura della notte affronta il difficile tema della sessualità nell’età adolescenziale. Protagonista del racconto è Iggy, una studentessa delle scuole medie che esplora il suo corpo, la sua sessualità e anche la sua identità. Iggy vive con sua madre, la quale ha una relazione con un uomo, Bosse, che nonostante i numerosi tentativi per conquistare la simpatia della ragazza, resta una presenza ingombrante e invadente.
Come tipico della sua età, Iggy è in una fase di ribellione e scontro con la madre. Tende a evitare i momenti di condivisione con lei e il compagno, per isolarsi nella sua cameretta. Quel tempo è dedicato alla ricerca di se stessa, essenzialmente grazie al pc e ai video che può trovare in rete. In questo suo percorso di crescita e scoperta Iggy incontra Stefan, un ragazzo molto più grande di lei con cui condivide la passione per il rock.
Tra i due inizia una conoscenza e Iggy si interroga circa i suoi sentimenti, sulle reali intenzioni del ragazzo e in particolar modo sulla propria sessualità. La sua migliore amica, infatti, le confessa di sentirsi bisessuale – dice proprio “sentirsi”, perché in realtà non ha avuto ancora conferme ed esperienze circa i suoi gusti sessuali – e così Iggy comincia a chiedersi quali siano, invece, le sue di preferenze.
Perché leggerlo
Creatura della notte ci trasporta nella confusione tipica dell’adolescenza, che ai giorni nostri, ha ogni risposta a portata di un click. Iggy cerca di trovare risposta ai suoi quesiti attraverso ricerche in rete, social network, video e realtà virtuali. Chi siamo è la domanda che, credo, ci poniamo per tutta la vita.
Una parte di noi – non per tutti, sia chiaro – è sempre rivolta verso l’interno, per capirci, valutarci, ascoltarci, accettarci oppure farci la guerra. E questo è particolarmente vero quando si è adolescenti. La vulnerabilità di quegli anni è un’esperienza unica, così come il percorso di scoperta che si fa. Sono gli anni delle prime volte e tutta quell’inesperienza e inconsapevolezza e ignoranza (nel senso buono del termine, del non sapere le cose perché ancora non si sono vissute) è riportata perfettamente dai disegni espliciti e sinceri della Gustavsson.
Leggendo Creatura della notte, mi sono tornate in mente quelle sensazioni sconosciute a cui non sai dare un nome, quelle domande che hai paura di porti e tutti quei grovigli di pensieri che ti assillano quando sei adolescente. È per questa ragione che lo ritengo un libro particolarmente adatto alla fascia di pubblico a cui l’autrice parla.
La view fumettistica di Mirko
L’adolescenza, mentre viene vissuta, fa abbastanza schifo. Lo sa bene Iggy, protagonista di questa graphic novel e lo sa benissimo l’autrice Hanna Gustavsson, che traccia una storia che sembra una collezione di sensazioni. Questo fumetto si presenta accurato nel descrivere quella sensazione di “vuoto adolescenziale” fatta da ribellioni accennate, pensieri costantemente scorretti, amicizie fondate su esili connessioni, domande sul proprio vagare nel mondo, quesiti sulla propria sessualità, lotte eterne con brufoli, ormoni, l’opinione altrui e, infine, la noia. Sembra quasi strano vedere che anche gli adolescenti svedesi (appartenenti a una società che sembra fatta da tutti rigidissimi baby-CEO) vivano gli stessi luridi problemi di tutti i loro coetanei.
Nel collezionare queste emozioni, è chiaro che il fumetto lavora molto di più sulla traiettoria di un profilo psicologico (singolare, in quanto riferito alla protagonista Iggy, ma ovviamente generazionale), piuttosto che su una trama complessa. Gli snodi della vicenda sono sicuramente pochi e ogni personaggio di contorno è ridotto a uno stereotipo; forse, in realtà, è proprio questa la visione adolescenziale delle cose: tutti sono solo ed esclusivamente la semplificazione dei nostri pensieri e ogni cosa che accade, per quanto piccola o grande, ha sempre il sapore di un nulla dal colore grigio.
Stilisticamente, il tratto dell’autrice sembra fatto a puntino proprio per raccontare tutta la confusione che permea una storia di questo tipo: un bianco e nero con personaggi sproporzionati, un mix tra il caricaturale e una prova di stile di Beavis & Butthead. Personalmente, non sono un grande amante di questo stile, che spesso mi fa allontanare emotivamente dalle opere, ma in questo caso l’ho trovato azzeccato e on point. Ho apprezzato molto l’idea di tenere il riflettore sempre puntato sui personaggi umani, a volte disegnandoli da angolature che li fanno sembrare dieci volte più grandi degli sfondi; magari è solo una questione stilistica, ma è di grande impatto simbolico per quello che è il significato della storia.
Per la natura della storia, per i temi trattati, per l’importanza di un tipo di musica estremamente comune (che invece nessuno sembra ascoltare, per qualche motivo), e soprattutto per un paio di piccoli segmenti che vedono Iggy confrontarsi con la sua migliore amica, mi viene da dire che questo fumetto potrebbe collocarsi in un piccolo Ghost World svedese. Sono abbastanza certo che l’ispirazione è quel capolavoro di Daniel Clowes, ma è bello vedere come, invece, Creatura della notte si collochi in un preciso universo tutto suo, soprattutto un universo contemporaneo che parla al modo di crescere degli adolescenti di oggi (anche se il fumetto è del 2013 e credo che gli adolescenti di oggi vivano il rapporto con la tecnologia almeno cento volte peggio). Che bello non avere più 14 anni.
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Titolo: Creatura della notte
Autore: Hanna Gustavsson
Traduzione: Samanta K. Milton Knowles
Editore: Fandango Libri
Anno: 2021 (prima edizione in lingua originale 2013)
Pagine: 192
Voto: 3.5/5