Arrivederci piccole donne di Marcela Serrano è la storia di quattro cugine cilene che hanno trascorso la propria infanzia al Pueblo, sotto l’ala protettrice di zia Casilda e che ritorneranno nella casa d’infanzia solo molti anni dopo, per il funerale della vecchia domestica Pancha; dove potranno finalmente fare pace con un altro vecchio lutto, quello della fine dell’infanzia.
«Non manca mai una cugina poveraccia, vero Suor María Trinidad?»
Trama – Arrivederci piccole donne
Nieves, Ada, Lola e Luz sono – come l’autrice ci lascia intuire già dal titolo del libro – Meg, Jo, Amy e Beth, le sorelle March dell’America del Sud. Sono molti, infatti, i punti di incontro tra le cugine della Serrano e le protagoniste del romanzo di Louisa May Alcott (Piccole donne, per intenderci). A partire dalle similitudini caratteriali, alle ambizioni di vita, fino agli sviluppi delle loro storie personali.
Come in Piccole donne, un ragazzo, un compagno di giochi arricchirà di un’ulteriore sfumatura il lungo e lento trascorrere delle vacanze al Pueblo, dove si gioca a interpretare i personaggi dei libri preferiti. Il cugino Oliverio, unico erede della segheria che, molti anni prima, ha portato la famiglia Martínez alla ricchezza, a partire da quel primo José Joaquín che scelse il Cile come terra promessa.
Il racconto è la presentazione delle quattro cugine. Attraverso i loro occhi di donne adulte e ormai realizzate (chi più, chi meno) ripercorriamo i ricordi di infanzia e le conseguenze che hanno sulle loro vite attuali. L’infanzia delle ragazze si colloca nei tardi anni Cinquanta del secolo scorso e la caduta del loro paradiso terrestre risale al 1973, quando il Pueblo perderà la sua segheria dopo la morte della zia Casilda, e il Cile cadrà nella dittatura del generale Pinochet.
La fine dei giochi segna l’inizio delle vite adulte delle quattro cugine, il cui legame però, non si piegherà mai alla distanza geografica che le separa.
Perché leggerlo
In Arrivederci piccole donne l’intento della Serrano di creare un romanzo in parallelo con quello di Louisa May Alcott è dichiarato fin da subito; tutti i capitoli sono intitolati con i nomi delle ragazze March e contengono estratti di Piccole donne, così da creare un rimando continuo a quell’universo femminile che ha ispirato le donne di tutto il mondo e le ha incoraggiate a credere nei propri sogni.
Quello che mi ha colpito di Arrivederci piccole donne, che ho divorato in soli tre giorni, in un weekend al mare in solitaria, con il silenzio della spiaggia vuota di inizio giugno, è che vi ho ritrovato l’atmosfera, i colori, gli odori e i panorami del Cile più profondo e più remoto che avevo conosciuto con la Allende. In un racconto famigliare dal sapore intimo ma anche confortevole.
Se vuoi continuare questo viaggio in Cile, leggi anche la mia recensione de La casa degli spiriti di Isabel Allende.
Titolo: Arrivederci piccole donne
Autore: Marcela Serrano
Traduttore: Michela Finassi Parolo
Editore: Feltrinelli
Anno: 2017 (prima edizione 2004)
Pagine: 240
Voto: 4/5