Judo

Judo

Judo è il nuovo libro dello scrittore catanese Salvatore La Porta, che per la prima volta pubblica con la casa editrice Giulio Perrone Editore, scegliendo come sottotitolo Le oscillazioni della fortuna, riferendosi a una frase in copertina di uno dei libri di Björn Larsson che stava leggendo durante la stesura del suo romanzo.


«Vorremmo stare in piedi, e invece cadiamo. Vorremmo abbracciare, e siamo divisi. Vorremmo respirare, e ci manca il fiato»


Judo – Trama

Judo parla di moltissime cose, tutte insieme. Parla di questa disciplina, degli insegnamenti di vita che, praticandola, l’autore ha imparato; parla anche del lockdown che abbiamo vissuto nel 2020 e lo paragona ai ribaltamenti politici e alle catastrofi che hanno sconvolto il Giappone dell’Ottocento. Ma ci parla anche dei nomi importanti, dei maestri che hanno tracciato la strada, come il maestro Jigorō Kanō che fondò una nuova disciplina di arti marziali, il Kōdōkan, e i suoi migliori allievi, da Shirō Saigō a Tsunejirō Tomita.

L’autore utilizza diversi stili narrativi: saggio, diario di bordo, stralci di conversazione con la compagna o con gli amici, storia della disciplina, ma anche ragionamenti filosofici. Non è un manuale – con annesse illustrazioni, come ci si sarebbe aspettati negli anni ‘80 del secolo scorso – su come imparare le mosse del judo; ma è un libro che ci parla di come lo sport, la disciplina possano salvare la vita di ragazzini di periferia, di quelli che nascono in realtà difficili e altamente corrotte. Di come possa essere una guida per chi, anche adulto, attraversa momenti di crisi interiore. Per tutti coloro che hanno bisogno di imparare a cadere, senza farsi male, senza sentirsi falliti. Perché la caduta non è altro che il passaggio necessario per potersi rimettere in piedi, più coscienti e consapevoli di sé, più stabili ma non statici. Imparare a cadere è un’arte, la cui importanza risiede nel fatto che le cadute ci dicono qualcosa in più di noi stessi, di chi siamo veramente. Cadere e rialzarsi vuol dire anche riuscire ad adattarsi ai casi della vita, perché sì, dobbiamo sempre ricordarci che l’unica costante della vita e della natura è la loro imprevedibilità e mai come negli ultimi due ne abbiamo avuto ampia dimostrazione.

Inoltre, La Porta crea un parallelo tra la situazione mondiale odierna, pandemia e lockdown annessi, con quella del Giappone dell’Ottocento, riscontrando in entrambe le situazioni una disperazione di fondo dell’animo umano che si tramuta in violenza inaudita, spropositata e ingiusta. Allo stesso tempo, la crisi è un momento necessario se si riesce a vivere guardandosi dentro, perché è fondamentale, nel momento in cui la realtà abbandona le nostre aspettative, riuscire a distinguere cosa è necessario far sopravvivere e cosa è vitale lasciar andare. La crisi – per quanto violenta e nefasta sia – non è altro che una possibilità di cambiamento, in cui bisogna riuscire a far morire una parte di noi, per risorgere a nuova vita.

Perché leggerlo

Judo è un libro molto bello e profondo nei messaggi che veicola: l’importanza di una disciplina sportiva che possa diventare disciplina di vita, la capacità di restare in bilico sugli eventi imprevedibili della realtà, vivendo il nostro tempo senza però esserne sopraffatti. È importante anche il messaggio dello sport come luogo di aggregazione sociale, amichevole, fraterna. È un modo per cambiare le nostre realtà quando non ci piacciono o quando ci vogliono mettere gli uni contro gli altri, e che ci insegna, invece, che insieme siamo più forti e possiamo fare meglio. Il trionfo della moltitudine sull’individualismo. Mi sono piaciute meno le parti che definisco “storico-saggistiche” sui maestri del judo, ma è puramente un gusto personale. Anche il fatto che il libro fosse un ibrido di stile (diario, saggio, conversazioni, racconto), l’ho apprezzato in alcune parti più che in altre. Senza dubbio, però, un libro che ha spronato le mie riflessioni.

Titolo: Judo

Autore: Salvatore La Porta

Editore: Giulio Perrone Editore

Anno: 2021

Pagine: 203

Voto: 3/5

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