La guerra dei papaveri – R.F. Kuang

La guerra dei papaveri – R.F. Kuang

La guerra dei papaveri è un libro fantasy pubblicato per la prima volta in Italia da Mondadori nella collezione degli Oscar Fantastica.

Il libro fa parte della trilogia che va sotto il nome di The Poppy War, pubblicata a partire dal 2018 in Inghilterra. Gli altri due libri che fanno parte della saga (attualmente inediti in Italia) sono The Dragon Republic, pubblicato nel 2019 e The Burning God che vedrà la pubblicazione a novembre di quest’anno.

Review Party e trama – La guerra dei papaveri

Ho avuto l’onore e il piacere di leggere il libro in anteprima e di partecipare al Review Party, organizzato per la sua uscita.

La guerra dei papaveri, ambientato nella fantomatica provincia del Nikan, è suddiviso in tre parti.

Parte 1 – La guerra dei papaveri

Nella prima parte conosciamo Rin, la protagonista del libro, rimasta orfana a seguito della Seconda guerra dei papaveri e cresciuta in casa di genitori adottivi, che la sfruttano per la contabilità dei loro affari nel campo dello spaccio dell’oppio. La ragazza, giovanissima, per sfuggire al progetto di un matrimonio che non vuole, volto solo a incrementare i loschi affari della sua famiglia, si prepara per superare l’esame del kējǔ.

Il successo di Rin è insperato: non solo supera l’esame, ma lo fa a pieni voti, guadagnandosi di fatto il diritto di accesso nell’Accademia militare dell’Impero, la Sinegard. Il suo sogno di scappare dalla campagna e dalla squallida vita che i suoi genitori adottivi avevano in serbo per lei, si è finalmente realizzato. Ciò che Rin non sospetta è che l’arrivo in Accademia per lei, un’orfana di guerra, dalla carnagione scura, proveniente dalla campagna del sud dell’Impero, sarà altrettanto difficile.

Rin si scontra con i pregiudizi e i preconcetti di alcuni professori e soprattutto dei suoi compagni, figli dei signori della guerra e cresciuti con l’addestramento giusto per diventare i fedeli protettori dell’Imperatrice. Nehza e Venka, in particolar modo, saranno i suoi più acerrimi nemici all’interno dell’Accademia, mentre Kitay il suo unico e fedele amico. Il primo anno è davvero duro per Rin, tra tutti i corsi di strategia militare, medicina, lotta e demiologia da seguire. Deve prepararsi per l’esame finale ed essere ammessa a diventare allieva di uno dei suoi maestri.

Sarà scelta dal professore di strategia militare e da Jiang, l’eccentrico e malvisto professore di demiologia, che l’aiuterà a scoprire l’arte di invocare gli dei, della meditazione e dell’esercizio fisico. Già in questa prima parte, fa capolino Altan, l’unico sopravvissuto al massacro dell’isola di Speer, compiuto dall’Imperatore Rosso durante la Seconda guerra dei papaveri. Altan, nelle cui vene scorre sangue speerliano, è una forza della natura, il migliore allievo dell’Accademia e una leggenda vivente per chiunque provi a battersi contro di lui.

La prima parte termina con l’annuncio dell’invasione dell’Impero a opera della Federazione di Mugen.

Parte 2

La seconda parte del libro si libera dalle dinamiche dell’apprendimento e dell’addestramento di Rin alla Sinegard e crea l’escalation di lotte e violenze che saranno tipiche del racconto, fino alla fine del libro.

L’Accademia è sotto attacco dei federati, tutti i professori, così come gli allievi, sono coinvolti nella lotta spietata che deciderà i destini degli studenti e della Sinegard stessa. È in questo momento di pericolo che Rin, cadute tutte le barriere contro i suoi compagni di corso, invocherà la Fenice per combattere i federati. Difatti, Rin era stata scelta come unica allieva di Jiang, a seguito di un combattimento tra lei e Nehza.

In quell’occasione, Rin per la prima volta e senza consapevolezza, aveva invocato la Fenice per sconfiggere il suo avversario. Da quel momento, gli insegnamenti del maestro furono tesi a insegnare a Rin come accedere al pantheon, ma soprattutto a capire quando fosse necessario farlo e quando fosse assolutamente necessario non farlo. Scacciati i federati dall’Accademia, Rin si ritroverà senza il suo maestro, scomparso chissà dove e con l’ordine di unirsi ai cike, i sicari dell’Imperatrice.

È in quel momento che Rin scopre che Altan, il ragazzo di cui si erano perse le tracce finito l’addestramento all’Accademia, è diventato il nuovo capo dei cike e quindi il suo comandante. Si mette in marcia con lui per raggiungere Khurdalain, città portuale scelta dall’Imperatrice come linea di fronte del suo esercito, per attirare i federati. Nella città, Rin incontra i suoi nuovi compagni di vita, tutte persone per qualche motivo considerate strane. Rin deve combattere contro i propri pregiudizi per riuscire a trovare sintonia con i suoi compagni. Da sempre la reputazione dei cike è stata accompagnata dalla paura e dalla diffidenza che suscitavano, da racconti e leggende che ne enfatizzavano i tratti più peculiari.

L’inserimento di Rin nell’esercito è favorito dal suo interesse per Altan, il comandante con il quale si troverà spesso in disaccordo ma per cui nutrirà una passione fedele e costante. Gli allenamenti con Altan sono molto diversi da quelli che compiva con Jiang; se il suo maestro cercava di insegnarle a tenere sana e libera la mente, per non finire rinchiusa nel massiccio di Chuluu Korikh, il suo comandante, invece, la spinge a invocare la Fenice a suo piacimento. Rin è una speerliana come lui, ormai è certo, e come lui può attingere alla forza distruttrice e vendicativa della loro dea.

In questa parte del libro si succedono una serie di duri, violenti e cruenti scontri, che vedono Rin e il suo esercito messo a dura prova. In questo momento, si ricongiunge con molti suoi compagni dell’Accademia, Nehza, Venka e Kitay, accorsi dalle loro divisioni per fare fronte unico contro i federati. Purtroppo, i cike perderanno diverse battaglie e Rin dovrà prepararsi a dire addio a molti amici.

Parte 3

La terza e ultima parte del racconto inizia con il viaggio che porta Rin, Altan e tutti gli altri cike da Khurdalain a Golyn Niis. È lì che il comandante dei cike inizia a perdere il proprio autocontrollo. Si era intestardito con la difesa di Khurdalain e ora si rende conto che era solo un diversivo, mentre i federati facevano con Golyn Niis quello che molti anni prima avevano fatto con l’isola di Speer: la distruggevano.

Le scene di orrore a cui tutti assistono creano le spaccature che porteranno all’escalation finale degli eventi. Altan, quasi impazzito e sempre più vittima della sua dea, decide di liberare gli spiriti rinchiusi nel massiccio di Chuluu Korikh. L’impresa è da folli e i suoi fedeli aiutanti si rifiutano di approvare la decisione. Solo Rin, nonostante i dubbi, decide di compiere la missione con lui. Missione che finisce con un insuccesso e il loro rapimento da parte dei federati. In quel momento Rin capisce quanto profonda sia la sofferenza di Altan, che si trova a vivere, per la seconda volta, l’esperienza di essere una cavia da laboratorio. La disperazione della prigionia porterà Altan a compiere un gesto estremo e Rin a incontrare, finalmente, la Fenice e scoprire l’inganno della traditrice.

L’epilogo di questo primo volume della trilogia lascia con il fiato sospeso, con un po’ di amarezza e con la voglia di scoprire subito cos’altro succederà.

Perché leggerlo

La guerra dei papaveri è un fantasy definito per adulti, sia per le tematiche trattate, sia per il mondo in cui vengono raccontate. Faccio riferimento soprattutto alla violenza, alle descrizioni cruente dei combattimenti, delle torture e prigionie, degli abusi sulle donne e dell’utilizzo smodato della droga. A questi temi più forti se ne aggiungono altri più sentimentali, come quello del bullismo, dell’abbandono, della solitudine, della stima tra allievo e maestro e dell’amore timido e immaturo.

Lo sfondo su cui si muovono i personaggi ricalca le vicende accadute durante il Secondo Conflitto Cino-Giapponese e gli scontri delle Guerre dell’Oppio. In questa ambientazione l’autrice inventa un mondo fantastico, un Impero scosso da lotte intestine, dalla Triade della Vipera, dell’Imperatore Drago e del Guardiano. Un mondo in cui le vicende umane si intrecciano con quelle degli dei e in cui gli sciamani si pongono come ponti e mediatori.

In conclusione, La guerra dei papaveri è un libro che mi ha travolto in un mondo senza precedenti; nonostante non sia un’amante dei fantasy ho amato ogni pagina del libro. Le oltre 500 pagine non sono state sufficienti a placare la mia voglia di sapere e ora non vedo l’ora di poter leggere i capitoli successivi della saga. Soprattutto mi sento di fare un plauso alla giovane autrice della trilogia, una penna brillante, coinvolgente e intelligente.


TitoloLa guerra dei papaveri

Autore: R.F. Kuang

Traduttore: Sofi Hakobyan

Editore: Mondadori Oscar Fantastica

Anno: 2020 (prima edizione inglese 2018)

Pagine: 516

Voto: 5/5

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