La vedova Van Gogh

La vedova Van Gogh

La vedova Van Gogh di Camilo Sánchez è uno dei titoli di punta del catalogo della casa editrice italiana Marcos y Marcos, che quest’anno l’ha ripubblicato con una nuova veste grafica, per celebrare i quarant’anni di attività della casa editrice, con un ritorno alla grafica delle origini.


«Ma va bene così: i grandi viaggi iniziano con un primo passo»


La vedova Van Gogh – Trama

La vedova Van Gogh è la storia vera della cognata del famoso pittore, Johanna Bonger-Van Gogh, moglie del fratello di Vincent, Theo. La storia di Johanna non era mai stata raccontata prima che il giornalista e poeta argentino, Camilo Sánchez, guardando un documentario della BBC scoprisse dell’esistenza di questa donna, citata velocemente come depositaria dei quadri e delle lettere del pittore. Da quel momento Sánchez ha iniziato una meticolosa ricerca esplorando musei e biblioteche di New York, che ha portato alla nascita del suo primo romanzo, che ha restituito luce alla donna che ha riscattato l’eredità artistica di Vincent Van Gogh.

La vedova Van Gogh inizia nel momento in cui Johanna apprende dal marito Theo della morte del fratello, Vincent Van Gogh. Quel preciso momento è l’inizio della fine. Theo è visceralmente legato al fratello maggiore, ha speso la sua vita, fino a quel momento, cercando di vendere le opere di Vincent per dargli il giusto risalto; spedendogli ogni mese un assegno che lo aiutasse a sostenersi; correndo in suo soccorso ogni volta che ne aveva bisogno. La tragica fine di Vincent è il momento del lento e inesorabile declino di Theo. Si ammala, nel corpo e nello spirito.

Johanna, sua moglie, fatica a farlo alzare dal letto, a farlo interessare al loro bambino di neanche un anno, anche lui di nome Vincent. Più la malattia di Theo peggiora, più si fa delirante la sua ossessione per il fratello e per le opere che non è riuscito a vendere e che riempiono la sua casa di Parigi, più odia i critici e la stampa che additano Vincent unicamente come un pazzo e non per il genio che Theo gli riconosce. Johanna è frustrata, vive con lo spettro del cognato e con quello che si sta trasformando nello spettro di suo marito. Decide che è arrivato il tempo di lasciare Parigi e di tornare nella loro Olanda.

Poco tempo dopo il ritorno in patria, Theo muore e a Johanna resta l’eredità incompresa di suo cognato. Johanna l’ha conosciuto una volta sola, ma la sua era una presenza costante nel matrimonio con Theo. Johanna sente che fossero in tre in quella relazione e curiosa di conoscere di più il defunto sposo, legge le lettere che si scambiavano lui e Vincent. Johanna, così, si appassiona alla figura del cognato: un uomo di parole, di colori, un genio incompreso.

Johanna, rimasta sola con un figlio piccolo da crescere, non si dà per vinta: apre una locanda e inizia a esporre i quadri del cognato e venderli ai turisti. Ma è ancora troppo poco, perciò legge e pota le lettere di Vincent Van Gogh; attraverso le sue parole crea le descrizioni dei quadri e cerca di entrare in contatto con galleristi olandesi che, differentemente dai parigini, sembrano più inclini e ammaliati dall’arte di Van Gogh. Johanna cerca di legittimare il nome del cognato, di ripulirlo dall’ingiusta onta di sfortuna e disgrazia a cui sembra legato per liberare, in un certo senso, anche suo figlio, chiamato esattamente come lo zio.

Perché leggerlo

La vedova Van Gogh è la storia vera di una donna forte e coraggiosa, capace di badare a se stessa; una donna che, seppur vissuta nella seconda metà dell’Ottocento, è un esempio di indipendenza e intraprendenza davvero invidiabile: moglie, vedova, madre, scrittrice, imprenditrice e anche impresaria, Johanna Borger-Van Gogh è colei che ha combattuto affinché l’arte e la persona di Vincent Van Gogh avessero il giusto apprezzamento e riconoscimento della critica e del mondo intero.

La prosa del racconto è leggera e limpida, alterna racconti in terza persona dell’impresa di Johanna e corsivi in prima persona del suo diario personale. Proprio grazie al diario conosciamo il vero volto della donna, afflitta dalla malattia del marito, caparbia verso l’arte del cognato e instancabile nel crescere suo figlio. Nel racconto sono presenti anche piccoli stralci delle lettere che Vincent scriveva a suo fratello Theo e alla fine della storia sono presenti delle note al testo che aiutano a fare chiarezza su personaggi, esposizioni, giornali, quadri, lettere citati.

La vedova Van Gogh, per concludere, è stata una compagnia piacevole e una scoperta davvero illuminante. È sicuramente una lettura che può arricchire le conoscenze di tutti e incuriosire gli estimatori di Vincent Van Gogh. Senza dubbio, per chi è appassionato d’arte è un gioiellino prezioso, ma è un libro che sento di consigliare a tutti, perché è prima di tutto la storia di una donna che non ha mollato nonostante le difficoltà e che è riuscita a far ricredere l’opinione pubblica, consegnandoci l’eredità di un pittore visionario come Van Gogh.


TitoloLa vedova Van Gogh

Autore: Camilo Sánchez

Traduzione: Francesca Conte

Editore: Marcos y Marcos

Anno: 2021 (prima edizione Marcos y Marcos 2016; prima edizione originale 2012)

Pagine: 192

Voto: 4/5

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