L’artiglio del tempo

L’artiglio del tempo

L’artiglio del tempo – Un mistero tra gli oscuri vicoli di Napoli, di Anna Vera Viva, pubblicato da Garzanti, è il secondo romanzo che l’autrice dedica al suo personaggio di padre Raffaele.

«Ma nessuno, quando è in buona fede, sa di commettere uno sbaglio, mentre lo commette.»

L’artiglio del tempo – Trama

L’artiglio del tempo, oltre padre Raffaele, ci permette di ritrovare anche altri personaggi a cui ci siamo affezionati nel primo volume: Assuntina, la perpetua; don Peppino, il fratello camorrista del prete; Skizzo, il ragazzo della Sanità, genio dell’informatica, che padre Raffaele ha salvato da una vita che stava prendendo una brutta piega. A loro si uniscono nuovi personaggi, altrettanto unici: Samuele Serravalle, che il piccolo Antonino chiama Sam, e i suoi due figli, Davide e Myriam.

Sono passati alcuni mesi dall’“indagine” – come piace dire alla perpetua – che padre Raffaele e Assuntina hanno portato a compimento. La vita continua a scorrere tranquillamente alla Sanità, dove per “tranquillo” si intendono i suoi alti e bassi, le sue bellezze e le sue bruttezze. Padre Raffaele continua a interrogarsi sul suo vincolo di sangue con Peppino, fratello finalmente ritrovato, ma fonte di tutti i suoi dubbi e patimenti; legame che deve continuare a tenere segreto. Ad Assuntina per prima, che da quando Skizzo ha deciso di insegnarle a usare il computer, può diffondere i suoi pettegolezzi ben al di fuori della Sanità.

Ma tra i vicoli lontani dalla vista del Golfo, si sviluppa anche l’amicizia tra Antonino, un bambino delle scuole elementari, uno scugnizzo con la cresta, e Sam, un anzianissimo ebreo che ha un negozio di cappelli. Antonino e Sam sono migliori amici e quel bambino è l’unico depositario degli orrori che il pover’uomo ha vissuto da ragazzo: la deportazione in un campo di concentramento insieme alla sua amata Myriam. Sam è taciturno, non vuole presenziare agli eventi che suo figlio – in quanto futuro capo della comunità ebraica di Napoli – organizza; non vuole lasciare la sua casa della Sanità né tantomeno mostra volentieri il numero che porta tatuato sul braccio. Ai suoi figli non ha mai voluto lasciare i propri ricordi. E quando Sam viene trovato morto, sono tutti propensi a credere che se ne sia andato di vecchiaia. Solo Antonino non può credere a quello che ha visto: lui sa che Sam non lo avrebbe lasciato senza dirgli addio. Il bambino si convince che può esserci una sola persona in grado di aiutarlo: padre Raffaele.

È così che lui e Assuntina, spinti dalla sincerità del dolore del bambino e dal suo attaccamento a Sam, decidono di aiutarlo. Ma l’impresa è tutt’altro che facile: i fantasmi del passato si mischiano con le oscure dinamiche della Sanità dei nostri giorni.

E poi, non è solo questa la questione che preoccupa padre Raffaele: ci sono Peppino, Assuntina e i ragazzi del corso di informatica; e poi ci sono Davide e Myriam, e tutti gli ebrei e non che a Napoli hanno vissuto sotto i bombardamenti, che da Napoli sono scappati o che a Napoli si sono riuniti per combattere il nemico comune.

Perché leggerlo

L’artiglio del tempo è ricco di Storia. Le vicende dei personaggi si legano indissolubilmente agli orrori della seconda guerra mondiale, mostrando che le vittime sono molto di più di quelle stimate, perché «quel male è colato lungo una linea discendente, ha macchiato, distrutto, contaminato. Quel male fa ancora male».

La narrazione procede lineare, alternando, di tanto in tanto, il racconto del presente con il racconto del 1943, l’anno in cui Samuele e Myriam furono deportati. Questo libro rende giustizia a una pagina di storia di cui, più passa il tempo, più si perdono i testimoni diretti di quei giorni. Perché, come più volte viene sottolineato, le testimonianze scritte o riportate perdono il peso che invece ha la parola orale di chi, purtroppo, quegli orrori e quelle umiliazioni le ha subite. Ma è anche un libro che insegna il rispetto per altri credo, perché alla fine, siamo tutti parte di una grande famiglia.

L’artiglio del tempo è un libro affascinante, commovente, che fa indignare, ma che fa anche sperare. I personaggi sono originali e unici. Padre Raffaele e Assuntina sono una delle miglior coppie investigative della finzione.

Se vuoi conoscere come è iniziata la storia di padre Raffaele, allora non puoi perderti il primo libro. Ecco la mia recensione di “Questioni di Sangue” di Anna Vera Viva.


TitoloL’artiglio del tempo – Un mistero tra gli oscuri vicoli di Napoli

Autore: Anna Vera Viva

Editore: Garzanti

Anno: 2023

Pagine: 276

Voto: 5/5

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