Madame le commissaire e l’inglese scomparso

Madame le commissaire e l'inglese scomparso

Madame le commissaire e l’inglese scomparso è il primo capitolo di una serie di sei romanzi polizieschi, incentrati sulla figura del commissario Isabelle Bonnet e del suo assistente Jacobert Apollinaire Eustache.

I libri sono firmati da Pierre Martin, pseudonimo di un autore tedesco che ha scritto già diversi romanzi ambientati in Francia e in Italia. I libri della serie sono stati già tutti pubblicati in Germania. Da noi arrivano grazie alla Neri Pozza e alla Biblioteca Editori Associati di Tascabili (BEAT edizioni).


«Si sdraiò sulla sabbia e si godette il sole sulla pelle. Quella era la miglior terapia, e tutti i medici e gli psicologi potevano anche andare a quel paese»


Madame le commissaire – Trama

Madame le commissaire e l’inglese scomparso racconta il caso di omicidio efferato di una donna, nella tranquilla cittadina di Fragolin, nel sud della Francia. Il caso ha voluto che a Fragolin si trovasse l’ex capo della squadra antiterrorismo di Parigi, Isabelle Bonnet che, a seguito di un trauma fisico e psicologico dovuto a un attentato, è tornata nella sua tranquilla città natale, nell’entroterra provenzale, per potersi riposare e riprendere mentalmente; per decidere poi come far proseguire la sua carriera.

Isabelle, piano piano, ritrova il suo passato: l’amica di infanzia, l’ex segretaria di suo padre, gli amici e i nemici dei suoi genitori. Suo malgrado, Isabelle viene incaricata dal suo paterno capo Maurice di risolvere l’omicidio della giovane donna, ritrovata sfigurata nella villa di un uomo inglese, che da poco tempo soggiornava a Fragolin, sostenendo la tesi che la sua amica potesse ritrovare se stessa solo eccellendo nel lavoro.

Isabelle, riluttante, inizia le ricerche per scoprire le identità della donna uccisa e dell’inglese scomparso. Più le sue ricerche portano risultati, più Isabelle ritrova vigore, fiducia in se stessa e passione per il proprio lavoro. Dopo i primi successi nell’indagine, le viene conferito l’incarico ufficiale di scoprire le dinamiche dell’assassinio e tutte le persone che vi sono coinvolte, assumendo così il titolo (degradato, visto il suo incarico precedente) di Madame le commissaire.

Le viene affidato un ufficio e soprattutto un bizzarro assistente: Apollinaire. Uno spilungone dal look scompigliato, dalle capacità comunicative molto particolari, ma dalle conoscenze più svariate, che si dimostrerà un eccellente assistente di Madame le commissaire.

Sullo sfondo dell’entroterra della Costa Azzurra, lontano dallo sfarzo e delle perversioni di Saint-Tropez, Cavalaire o Le Lavandou, vicino ai profumatissimi campi di lavanda, tra le strade e la piazza della piccola Fargolin, Isabelle ricomincia a vivere, soprattutto grazie alla sua amicizia con il sindaco Thierry.

Inoltre, Isabelle decide di impiegare il suo tempo nella città natale per condurre anche un’indagine più personale, quella riguardante l’incidente stradale – moltissimi anni prima – in cui persero la vita i suoi genitori. La narrazione, quindi, prosegue alternando le due indagini e il processo di guarigione di Isabelle, particolarmente legato ai suoi rapporti con Thierry e con gli amici ritrovati, ma anche grazie alle nuove sane abitudini di Fragolin e dei suoi abitanti.

Perché leggerlo

Madame le commissaire e l’inglese scomparso è un romanzo poliziesco intrigante, attraverso cui l’autore fa un elogio amorevole al fascino della Provenza, alle sue bellezze locali, ai suoi piaceri e ai suoi abitanti.

Isabelle Bonnet è un personaggio riuscito: una donna sopra i quaranta, con onorificenze nazionali e una carriera stellare alle spalle, numero uno di un lavoro individuabile come tipicamente maschile, a contatto costante con il pericolo e con la morte, per la difesa degli altri, che si trova a muoversi tra abitanti e gendarmi restii ad accoglierla nel loro paesino. Una donna che non si è mai sposata, che non ha messo su famiglia, che non cerca – almeno per il momento – l’amore eterno e che sta benissimo così, che si sente ugualmente completa e soddisfatta, nonostante abbi ancora domande a cui rispondere.

Una donna ferita nell’animo e nel corpo dallo scoppio di una bomba, mentre svolgeva la sua professione, e che riesce a rimettersi in piedi da sé. Che grazie a pochi buoni amici è in grado di guarire le sue ferite, di praticare davvero la resilienza – lontana da esperienze modaiole e attuali del termine – ritrovando se stessa, le sue radici e i piaceri della vita: buon cibo, buon vino, un luogo tranquillo in cui vivere e persone positive al proprio fianco; mettendo così in moto un percorso di guarigione dell’animo attraverso le cose semplici.

Lo stile di Pierre Martin è fresco, leggero, ironico. Con la sua scrittura riesce a farci immergere nelle terre della Provenza, a farci vedere con chiarezza le logiche di una piccola cittadina che vuole preservare la propria genuinità e vuole proteggersi dai turisti. Riesce a darci l’idea della vecchia generazione, cocciuta e chiusa, in contrasto con la nuova, più moderna e che fa affari proprio con i turisti. L’autore tratteggia, anche solo con pochi dettagli, personaggi a tutto tondo, che fanno subito breccia nel nostro cuore.  

Una menzione speciale merita il personaggio di Apollinaire, con il suo stile inconsapevolmente umoristico, con le sue sorprendenti capacità investigative e il suo evidentissimo disagio esistenziale. Madame le commissaire e il suo assistente creano una coppia di detective fuori dagli schemi, umani ed eroici al tempo stesso; non convenzionali ma assolutamente vicini a chi legge la loro storia. Non mi sorprende che questa ben assortita coppia di poliziotti abbia conquistato subito i lettori tedeschi. Per fortuna, ora può conquistare anche noi lettori italiani.

Leggi anche la mia recensione del secondo libro della saga: Madame le commissaire e la vendetta tardiva.


TitoloMadame le commissaire e l’inglese scomparso

Autore: Pierre Martin

Traduzione: Roberta Scarabelli

Editore: Neri Pozza – SuperBeat

Anno: 2021 (prima edizione tedesca 2014)

Pagine: 288

Voto: 5/5